Allarme Ingv: In Italia attesi terremoti 30 volte più forti di quello di Amatrice

terremotoIn Italia i geologi si aspettano terremoti con energia 30 volte più forte di quello di Amatrice. Non si può sapere quando, né dove di preciso, ma di sicuro avverranno.

L’allarme arriva dal sismologo Antonio Piersanti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

“I terremoti degli ultimi anni hanno portato in sé delle grandi tragedie, con un elevato numero di vittime, ma purtroppo la Terra ci sta dando degli avvertimenti – rimarca Piersanti all’Adnkronos – perché in Italia avverranno dei terremoti più forti di questo.

Abbiamo la certezza che arriveranno a magnitudo 7, che equivale a un fattore + 30 di energia liberata rispetto a una magnitudo 6.0 come quello di Amatrice”.

I sismi che sono attesi “saranno, per intensità simili a quello dell’Irpinia nel 1980, al sisma di Messina e Reggio Calabria nel 1908” spiega ancora Piersanti che, a fronte di queste evenienze, lancia un monito “bisogna essere preparati adeguatamente in termini di qualità dell’edificato”.

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse  24-08-2016 - Roma - Italia  Cronaca Trema il centro Italia. Alle 3.30 di questa notte si è registrata una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.0 a 4 chilometri dalla superfice e con epicentro ad Accumoli, in provincia di Rieti nel Lazio, a pochi chilometri, equidistante, tra Norcia e Amatrice Nella foto: le operazioni di ricerca e recupero Photo Vincenzo Livieri - LaPresse  24-08-2016 - Rome -  Italy News The central Italian town of Amatrice was badly damaged by a 6.2 magnitude earthquake that struck early on Wednesday, with people trapped under the rubble, the town's mayor said.

In Italia, del resto, si perde facilmente la memoria.

“Il fatto che dal terremoto dell’Irpinia del 1980 a quello di Colfiorito del 1997, non ci sono stati sismi molto forti – aggiunge – se da una parte è stata una fortuna, dall’altra ha fatto sì che si sia persa la memoria in un momento in cui l’economia italiana cresceva molto e si facevano investimenti.

Dal 1997 invece i terremoti di una certa intensità si sono ripetuti con una maggior frequenza, nel 2002 San Giuliano di Puglia, nel 2009 L’Aquila, nel 2012 l’Emilia Romagna e quest’anno il terremoto di Amatrice.

Rescuers work amid collapsed building in Amatrice, central Italy, Thursday, Aug. 25, 2016. Rescue crews raced against time Thursday looking for survivors from the earthquake that leveled three towns in central Italy and Italy once again anguished over trying to secure its medieval communities built on seismic lands. (Italian Firefighters Vigili del Fuoco via AP) [CopyrightNotice: Copyright 2016 The Associated Press. All rights reserved. This material may not be published, broadcast, rewritten or redistribu]

Quanto alla zona di Norcia, che pur essendo equidistante dall’epicentro rispetto ad Amatrice e Accumoli, ha subito pochi danni, il sismologo conferma che ciò è dovuto “di sicuro alla qualità del costruito ma è possibile che a Norcia ci siano stati fenomeni più favorevoli (tecnicamente la direttività e gli effetti di sito) e quindi hanno prodotto danni minori”.

Questi parametri, che in qualche modo vanno a influenzare la distruttività di un terremoto, però possono essere studiati successivamente, alle volte occorrono settimane e quindi, per ora “sono solo ipotesi che andranno confermate”.

A Norcia, d’altra parte, la qualità del costruito è migliore in virtù dei processi di adeguamento e di ricostruzione successivi ai terremoti della Val Nerina del 1979 e di Colfiorito del 1997.

Un modello a cui guardare è sicuramente il Giappone. “Un obiettivo difficile da raggiungere – dichiara infine Piersanti – ma è importante puntare verso quella meta.

Anche se è chiaro che il patrimonio edilizio del Giappone era ed è diverso e magari per loro, è più semplice”.

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