Pier Luigi Bersani torna a cannoneggiare contro Matteo Renzi.
“Far eleggere il segretario del Pd agli iscritti e lasciare le primarie di coalizione per la scelta del candidato premier del centrosinistra”.
Questo l’ordine impartito dal presunto smacchiatore di giaguari in un’intervista a Repubblica.
“Sarà un confronto aspro, più secco di altre volte ma forse più comprensibile, tra il partito di Renzi e una nuova prospettiva ulivista che rifondi la sinistra”.
Dunque, dopo il referendum, Bersani chiederà di riscrivere le regole del partito.
Dunque, Bersani spiega: “Non accetto che mi si accusi di additare Renzi come un intruso. Di certo io non lascio il partito.
Mi limito a constatare che per fare un congresso in modo serio avremmo dovuto partire sei mesi fa”.
Un attacco a tutto tondo, che raggiunge il suo apice quando Bersani aggiunge: “Col senno di poi, il governo di cambiamento che proposi nel 2013 (con il M5s, ndr)”. L’intervistatore gli ricorda che “però quel film è decisamente finito”.
E Bersani sgancia il colpo da ko tecnico contro Renzi: “Sì, ma è finito anche quelle delle europee e del 40%. Quella era solo un’amichevole e i voti di destra sono arrivati per questo.
La Ditta per me è il centrosinistra, di cui il Pd deve essere la principale infrastruttura”.
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