Sean Smyrichinsky è un sub canadese e qualche giorno fa era in immersione nei fondali dell’oceano Pacifico alla ricerca di cetrioli di mare da vendere al mercato quando si è imbattuto in un oggetto metallico di grandi dimensioni, qualcosa che non gli era mai capitato di vedere prima di quel momento.

Tornato a galla ha contattato le autorità, che hanno inviato sul posto delle unità della Marina Militare e successivamente comunicato la natura del ritrovamento di Smyrichinsky: niente meno che una bomba atomica accidentalmente sganciata nel 1950 da un bombardiere B-36 dell’Aeronautica Militare statunitense.

Era il febbraio di 66 anni fa: le forze armate USA stavano effettuando delle manovre di addestramento sopra all’arcipelago di Haida Gwaii quando, per motivi mai precisati, tre dei sei motori presero fuoco: i membri dell’equipaggio, prima di espellersi dall’aereo, furono costretti a sganciare la bomba.

Il relitto del velivolo venne in realtà trovato anni dopo a centinaia di chilometri di distanza, probabilmente trascinato fin lì dalle correnti, mente il Dipartimento della Difesa sostenne sempre che la bomba conteneva tritolo e piombo.

Le autorità militari statunitensi spiegarono per anni che non ci sarebbero state conseguenze, dal momento che l’ordigno non era armato di plutonio, ma i cittadini canadesi hanno sempre temuto che così non fosse e che in realtà, pur non esplodendo, il materiale radioattivo avesse inquinato i loro mari. O peggio, che prima o poi sarebbe esploso.

D’altro canto l’incidente avvenne nel pieno della Guerra Fredda e non di rado gli aerei viaggiavano con testate nucleari a bordo.

Nei prossimi giorni una nave della Marina Militare canadese raggiungerà il luogo in cui Sean Smyrichinsky ha trovato l’ordigno.

Gli esperti quindi valuteranno se riportarlo a galla oppure lasciarlo nei fondali perché inoffensivo.

Fonte: qui

Seguici su Facebook:qui