Roma, 10 ottobre 2016 – Una fatwa contro i gatti.

Nel mirino dell’Isis sono finiti anche gli stessi animali domestici che, fino a pochi mesi fa, comparivano nelle foto propaganda del Califfato per intenerire l’opinione pubblica.

Ma l’aria è cambiata, anche per i mici che a Mosul, ultima roccaforte irachena dello Stato Islamico, sono stati banditi dalle abitazioni.

“Vietato tenerli, li uccideremo tutti”, la fatwa dei jihadisti.

La notizia viene riferita dalla tv satellitare irachena al Sumeria “L’organizzazione di Daesh (acronimo in arabo dell’Isis) – riferisce un abitante della cittadina di Ninive all’emittente – , attraverso il suo comitato centrale della fatwa (“Editto”, ovvero un decreto di legge islamica) ha messo al bando qualsiasi forma di allevamento di gatti all’interno delle case di Mosul”.

Daesh avrebbe quindi avvertito tutti gli abitanti della città di “non opporsi” alla direttiva impartita dagli uominindi Abu Bakr al Baghdadi.

L’Isis da quando ha preso il controllo di Mosul, “ha emesso decine di editti analoghi consoni alla sua visione, e ideologia”.

Il nuovo divieto arriva dopo la diffusione sui social media arabi di foto scattate a Fallujah, roccaforte Isis a Ovest di Baghdad liberata dall’esercito iracheno lo scorso luglio.

In molti immagini pubblicati su Twitter si vedono infatti  gatti attorno ai cadaveri dei jihadisti del Califfato nelle strade della città.

Scatti diffusi subito dopo la riconquista da parte delle truppe di Baghdad. Ma l’Isis non è sempre stata ostile ai gatti.

Negli anni scorsi, lo Stato Islamico ha sfruttato questi animali, virali sul web, per raggiungere parte dell’opinione pubblica.

I gatti comparivano accanto alle armi come granate e mitragliatrici.

In alcune si vedevano addirittura i jihadisti mentre allattavano con mini-biberon micetti appena nati.

Una sorta di spot pubblicitario che risultava pure efficace, soprattutto nei confronti dei simpatizzanti più giovani.

Fonte: qui

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