Di : Riccardo Ghezzi
Ventisette anni. Tanto è passato dalla caduta del muro di Berlino, che viene celebrata ogni 9 novembre.
Ma in Germania i muri non finiscono mai. Un nuovo simbolo, nel 2016, è infatti il muro di Monaco di Baviera.
Una struttura che sta a significare in primis il fallimento della cancelliera Angela Merkel nella gestione delle politiche sui flussi migratori.
Quel muro, infatti, servirà a proteggersi dai migranti a causa di una situazione ormai fuori controllo e gestita come peggio non si potrebbe.
Si troverà nel municipio di Neuperlach Sud, 55mila abitanti, e il progetto è già stato autorizzato dall’amministrazione locale.
Servirà come barriera tra il centro di accoglienza e il resto degli abitanti.
Secondo il presidente dell’assemblea di circoscrizione locale si tratterebbe di una “misura per l’isolamento acustico: non è un muro contro gli immigrati”.
Alcuni l’hanno paragonato ad un ghetto ebraico, a soli 30 km da Dachau.
Il muro infatti cinge un solo lato del campo e garantisce la libera uscita dei migranti, ma simboleggia comunque una sconfitta della Merkel.
Secondo i sondaggi tedeschi, in Baviera 4 cittadini su 5 non vorrebbero musulmani e il 73% ha ostilità nei confronti dei migranti.
A settembre, la stessa Merkel ha ammesso: “Se potessi tornerei indietro per prepararmi meglio” alla questione della gestione dei rifugiati politici.
Intanto, i muri per “tenere lontano i rumori” e “non far crollare i prezzi degli immobili” simboleggiano la sconfitta di multiculturalismo e accoglienza.
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