Ndrangheta e migranti, 68 fermi, coinvolto anche il parroco.

Catanzaro, 15 maggio 2017 – Blitz di polizia, carabinieri e guardia di finanza che hanno smantellato la cosca Arena di Isola Capo Rizzuto con il fermo di 68 persone disposto dalla Dda di Catanzaro.

Gli indagati sono accusati di associazione mafiosa, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, malversazione ai danni dello Stato, truffa aggravata, frode in pubbliche forniture e altri reati di natura fiscale, tutti aggravati dalla modalità mafiose. Nel corso dell’operazione anche un sequestro di beni milionario.

La cosca facente capo alla famiglia Arena controllava, a fini di lucro, la gestione del centro di accoglienza per migranti di Isola Capo Rizzuto.

Dalle indagini, oltre alle tradizionali dinamiche criminali legate alle estorsioni, capillarmente esercitate sul territorio catanzarese e su quello crotonese, sono emersi anche ingenti interessi nelle attività legate al gioco e alle scommesse

Ci sono anche il parroco di Isola Capo Rizzuto, don Edoardo Scordio, 70 anni, e il governatore della Misericordia, Leonardo Sacco, 38 anni, tra le persone fermate nel corso dell’operazione “Jonny”. 

La cosca, per il tramite di Sacco, secondo quanto accertato dagli investigatori, si sarebbe aggiudicata gli appalti indetti dalla Prefettura di Crotone per le forniture dei servizi di ristorazione presso il centro di accoglienza di Isola di Capo Rizzuto e di Lampedusa, affidati a favore di imprese appositamente costituite dagli Arena e da altre famiglie di ‘Ndrangheta per spartirsi i fondi destinati all’accoglienza dei migranti.

All’operazione hanno partecipato oltre 500 tra agenti della Polizia di Stato appartenenti alle squadre mobili delle questure di Catanzaro e Crotone, Carabinieri del Ros e del Reparto operativo – nucleo investigativo di Catanzaro e finanzieri del Nucleo di polizia tributaria e della Compagnia di Crotone con il concorso dei rispetti uffici e Comandi centrali.

I provvedimenti, disposti dalla Direzione distrettuale antimafia guidata dal procuratore capo Nicola Gratteri, sono giunti a conclusione di indagini coordinate dal procuratore aggiunto Vincenzo Luberto che, secondo gli investigatori, hanno permesso di smantellare la storica e potentissima cosca che fa capo alla famiglia Arena, al centro di articolati traffici illeciti nelle provincie di Catanzaro e Crotone. 

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