Ora l’Europa ci vieta di cacciare migranti con precedenti penali

La Polizia di Stato, dopo lo sbarco del 22 agosto a Pozzallo (Ragusa), ferma per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina aggravato 5 scafisti che avrebbero condotto i gommoni fermati in alto mare carichi di migranti, 23 agosto 2016. ANSA/ POLIZIA DI STATO   +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Secondo la Corte di giusizia europea, infatti, non è possibile cacciare un cittadino extracomunitario sulla base dei suoi precedenti penali.

“Una misura di espulsione per poter essere adottata deve essere proporzionata e basata sul comportamento personale del cittadino”.

Quindi solo se l’atteggiamento del migrante rappresenta “una minaccia effettiva, attuale e sufficientemente grave per un interesse fondamentale della società dello Stato membro ospitante”.

Insomma, finché non commettono reati nel Paese ospitante non possono essere espulsi o dichiarati clandestini.

La decisione si riferisce a due casi distinti ma simili.

Nel primo caso Alfredo Rendon Marin, cittadino extra-Ue, è padre e affidatario esclusivo di un figlio avente la cittadinanza spagnola e di una figlia avente la cittadinanza polacca.

Entrambi i figli minorenni hanno sempre abitato in Spagna.

Nell’altra causa una donna è madre di un figlio con cittadinanza britannica che risiede con lei nel Regno Unito e del quale ha l’affidamento esclusivo.

In entrambi i casi, a causa dei loro precedenti penali, i due cittadini hanno ricevuto rispettivamente un diniego di permesso di soggiorno e una decisione di espulsione da parte degli Stati in cui risiedono i figli.

Fonte : qui

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