Sospesa la messa a scuola per non urtare altre religioni

crocifissoNiente messa scolastica di inizio anno. A Domodossola vince il buonismo: la preside della scuola elementare “Lorenzo Milani” ha deciso di far saltare la celebrazione eucaristica scolastica prevista per il 16 settembre a causa delle lamentele di uno dei genitori.

Messa vietata a scuola

La preside, Varesi Chiara, ha specidicato che “nessuna funzione religiosa è prevista dalla norma durante l’orario scolastico. Sono appena diventata dirigente di questa scuola, ho solo sospeso quella che era ormai una consuetudine. Ho deciso di sospendere la messa, per meglio organizzarla fuori dall’orario delle lezioni.Io sono cattolica e praticante ma dirigo una scuola laica e in veste di legale rappresentante pubblica cerco di tutelare il diritto di tutti i bambini. La legge è chiara: dove è presente un alunno di un’altra religione tutta la classe non avrebbe potuto partecipare alla messa”.

La rivolta dei genitori

Molti dei genitori sono però sul piede di guerra. Sono convinti che dietro il cavillo burocratico dell’assenza di norme sulla funzione religiosa in orario scolastico ci siano in realtà le lamentele di alcuni. “Mi chiedo, ma mia figlia che ci teneva tantissimo ad andare alla messa di inizio anno scolastico, perché è stata obbligata a non andarci? – scrive Amedeo – Questa non è democrazia, questa non è legge, questa azione è un modo di andare contro a delle usanze a cui nessuno è obbligato a partecipare”.

La messa all’Istituto Milani”, infatti, era una consuetudine che si applicava da tempo. E mai nessuno aveva brontolato: chi non vuole partecipare può farlo, senza alcun obbligo. Annullandola (o sospendendola), invece, si è impedito a molti di prendere parte.

La Lega attacca la Preside

“È vergognoso che una preside, a Domodossola, abbia deciso di abolire la messa con cui tradizionalmente, in orario di lezioni, il suo istituto apriva l’anno scolastico, semplicemente, come lei stessa ha spiegato, per non escludere un solo alunno di un’altra religione – ha commentato l’on. Paolo Grimoldi della Lega Nord – Questo è un esempio di razzismo al contrario, l’ennesimo esempio di razzismo verso la nostra storia, la nostra cultura e la nostra tradizione. La nostra scuola dovrebbe formare i nostri ragazzi partendo dalle nostre radici, da chi siamo, e non privarli di importanti punti di riferimento solo per adeguarsi ai diversi voleri di un’esigua minoranza che dovrebbe integrarsi nel nostro tessuto sociale e non pretendere il contrario”.

Fonte: qui

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