Come usare il coltello, su rivista Isis il ‘manuale’ del terrorista

rumiyah

Teoria e pratica dell’uso del coltello a beneficio di potenziali jihadisti: quali modelli utilizzare per gli attacchi agli ‘infedeli’, dove colpire, quali luoghi prediligere.

E’ ‘Rumiyah’ (Roma), la nuova rivista digitale dello Stato Islamico, a dedicare un approfondimento a questa particolare tecnica di attacco terroristico nel suo secondo numero, diffuso online.

L’immagine di un coltello insanguinato campeggia sulla copertina del secondo numero di ‘Rumiyah’. Uccidere utilizzando un coltello, è la tesi dell’articolo all’interno del magazine, è la via migliore per compiere azioni da ‘lupo solitario’ contro obiettivi isolati.

“Non c’è bisogno di essere un militare esperto o un maestro di arti marziali, o addirittura possedere una pistola o un fucile per compiere un massacro, uccidere e ferire diversi miscredenti e terrorizzare un’intera nazione.

Per il successo dell’operazione sono sufficienti una ferma determinazione, una pianificazione e la fiducia in Allah”, viene rilevato.

I coltelli, “anche se certamente non sono l’unica arma per colpire gli infedeli, sono facilmente disponibili ovunque e sono estremamente facili da nascondere oltre che altamente letali, specialmente nelle mani di qualcuno che sappia come usarli.

Nello scegliere un coltello -si legge- si deve prendere in considerazione la forza della lama e del manico e cercare qualcosa di adatto”.

Si consiglia di “non usare coltelli da cucina perché la loro struttura di base non è concepita per gestire l’applicazione vigorosa richiesta per un assassinio”.

Quanto alle modalità di attacco, “è proprio come dare la caccia ad una preda. Non è consigliabile individuare il bersaglio all’interno grandi raduni o aree eccessivamente affollate, perché ciò presenta uno svantaggio e rende più difficile il raggiungimento dell’obiettivo”.

Meglio quindi “individuare la vittima in gruppi più piccoli”.

Tra gli esempi forniti, “un ubriaco che torna a casa dopo una notte fuori, qualcuno che cammina in un parco pubblico, o chi si trovi nelle vicinanze di night club o altri posti dissoluti”.

Tra i consigli rivolti ai potenziali attentatori anche le parti del corpo della vittima da puntare: “organi vitali come cuore, polmoni o anche le arterie principali, l’interno della coscia, l’area dell’inguine”.

L’obiettivo di fondo di ogni attacco terroristico, sottolinea ‘Rumiyah’, è “quello di portare l’orrore e la miseria tra i nemici di Allah.

E ricordare che gli sforzi di fare la guerra contro l’Islam e i musulmani porteranno solo a un numero sempre maggiore di mujahiddin pronti a colpire sul loro suolo”.

Fonte: qui

Seguici su Facebook: qui

You can leave a response, or trackback from your own site.

Leave a Reply

Powered by WordPress | Designed by Wordpress Themes | Thanks to R4i and R4