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Il fotografo piemontese Maurizio Faraboni , in una intervista di ieri notte a Rai Radiouno ,ha spiegato come ha ottenuto le foto del ghetto dei migranti di Rignano Garganico, in provincia di Foggia e pubblicato ieri su Repubblica.
“Mi hanno sconsigliato di andare in quel ghetto perche mi hanno parlato di condizioni terribili” .
“ma io che sono testardo ho voluto andare lo stesso e le condizioni sono più terribili di quanto mi avessero detto”.
Aggiunge: ” appena sono arrivato non potevo credere di essere in Italia , ma mi ricordava certi posti ad Haiti dove sono stato , dove c’è gente che guadagna un dollaro al giorno” .
“Subito ho notato la pericolosità del posto, si rischia la vita, sono stato immediatamente minacciato e ho dovuto spegnere la camera”.
Continua dicendo: “allora ho pensato di inserire una funzione di scatto automatico ogni 8 secondi ,facendo vedere che la camera era spenta, l’ho appoggiata sulle spalle e camminando cercavo di fare le foto nascostamente, senza inquadrare nè niente”.
“E’ il posto piu pericoloso dove sono stato ,ed è incredibile che sia in Italia, questa gente ormai ha sostituito gli italiani in questo lavoro, sono gli stessi migranti che ora fanno i caporali sfruttando i loro stessi connazionali”.
“Gli unici italiani che ho visto,erano quelli che assumevano questa gente,peccato che non ho mai potuto inquadrare ma qualcuno si è accorto che facevo foto e ,lo ammetto, ho avuto paura”.
Qui si chiude la testimonianza del fotografo , le foto parlano chiaro , la situazione è questa, molti la conoscono ma nessuno parla , specialmente proprio li’ in alto,dove si dovrebbero prendere provvedimenti e risolvere i problemi.
Ricordatevi anche di questo , al momento opportuno.
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