Le ragioni di Libero: “Noi sessisti? Tutte le volte che Grillo ha fatto peggio”

Dopo le polemiche sul titolo di qualche giorno fa , Libero contrattacca. “Pistola fumanti” titola il giornale, riferendosi a quanti in queste ore lo hanno criticato per l’attacco alla sindaca di Roma Virginia Raggi, soprattutto dal fronte pentastellato. “Gli educati inventori del Vaffaday ci mettono alla gogna e la sinistra si accoda accusandoci di sessismo. Ma quando riservammo a Ruby la medesima copertina dedicata alla Raggi nessuno si lamentò. Al solito, due pesi due misure“, recita il catenaccio del titolo di apertura

“Ricordate gli insulti a Boldrini, Boschi e Vendola?”

L’editoriale di Vittorio Feltri spiega le ragioni del giornale: “Nel presente numero di Libero spicca una foto ricavata dal sito di Beppe Grillo. Guardatela, rimarrete a bocca aperta davanti a cotanta volgarità”. Le foto a cui si riferisce Feltri sono i frame di un video che ha girato parecchio in rete gli scorsi mesi. Un militante 5Stelle in macchina con il presidente della Camera Laura Boldrini, e un post di Grillo in cui si chiedeva al suo popolo del web: “Cosa succederebbe se trovassi ti la Boldrini in macchina?”. “Tra i commenti al posti molti inneggiavano allo stupro” ricorda Libero. 

La pagina due ricorda tutti gli inciampi “sessisti” del comico genovese. Oltre quello su Boldrini, anche Maria Elena Boschi: “Grillo, avevi ritwittato un post non proprio sobrio secondo cui il vero lavoro dell’allora ministro delle Riforme era battere sulla strada” scrive Libero. E ancora, il giornale di Feltri ricorda gli attacchi a Debora Serracchiani, “stuprati le orecchie”. Bindi? “problemi di convivenza con il vero amore non ne ha mai avuti. Va de retro, Satana. Niente Sesso”. Il giornale pubblica qualche fotomontaggio apparso sul blog pentastellato. E un retweet di Grillo su Nichi Vendola: “Vendola vaffanculo! Ah no, ti piacerebbe!”. 

E chiude ricordando l’insulto, forse quello più pesante, che Grillo ha scagliato contro l’allora 92enne Rita Levi Montalcini, morta nel 2012. “Vecchia puttana”. Tutti insulti passati in rete, e ritrovati in rete dal quotidiano di Feltri.  La rete non perdona. La rete non dimentica. Diceva spesso Grillo. 

Seguici su Facwbook:qui

30 anni, precario, suicida: questa è un accusa di alto tradimento

Riportiamo di seguito la lettera lasciata da un ragazzo friulano prima di suicidarsi. La sua storia è la storia di tanti e tante giovani, umiliati e offesi da chi mangia sulle loro teste, sulle loro vite e il loro futuro. È un atto di accusa verso i responsabili, e sono tanti, dello stato di cose presenti. La rabbia e l’odio che Michele narra sono espressione di una guerra, un attentato alla vita e alla dignità. Ma l’odio e la rabbia possono trovare dei nemici, esiste una vendetta per questo furto. È questo il nostro compito: trovarli e colpirli. Perchè se Michele può andarsene così di tanto odio da indirizzare c’è davvero bisogno.

di MICHELE

Ho vissuto (male) per trent’anni, qualcuno dirà che è troppo poco. Quel qualcuno non è in grado di stabilire quali sono i limiti di sopportazione, perché sono soggettivi, non oggettivi.

Ho cercato di essere una brava persona, ho commessi molti errori, ho fatto molti tentativi, ho cercato di darmi un senso e uno scopo usando le mie risorse, di fare del malessere un’arte.

Ma le domande non finiscono mai, e io di sentirne sono stufo. E sono stufo anche di pormene. Sono stufo di fare sforzi senza ottenere risultati, stufo di critiche, stufo di colloqui di lavoro come grafico inutili, stufo di sprecare sentimenti e desideri per l’altro genere (che evidentemente non ha bisogno di me), stufo di invidiare, stufo di chiedermi cosa si prova a vincere, di dover giustificare la mia esistenza senza averla determinata, stufo di dover rispondere alle aspettative di tutti senza aver mai visto soddisfatte le mie, stufo di fare buon viso a pessima sorte, di fingere interesse, di illudermi, di essere preso in giro, di essere messo da parte e di sentirmi dire che la sensibilità è una grande qualità.

Tutte balle. Se la sensibilità fosse davvero una grande qualità, sarebbe oggetto di ricerca. Non lo è mai stata e mai lo sarà, perché questa è la realtà sbagliata, è una dimensione dove conta la praticità che non premia i talenti, le alternative, sbeffeggia le ambizioni, insulta i sogni e qualunque cosa non si possa inquadrare nella cosiddetta normalità. Non la posso riconoscere come mia.

Da questa realtà non si può pretendere niente. Non si può pretendere un lavoro, non si può pretendere di essere amati, non si possono pretendere riconoscimenti, non si può pretendere di pretendere la sicurezza, non si può pretendere un ambiente stabile.

A quest’ultimo proposito, le cose per voi si metteranno talmente male che tra un po’ non potrete pretendere nemmeno cibo, elettricità o acqua corrente, ma ovviamente non è più un mio problema. Il futuro sarà un disastro a cui non voglio assistere, e nemmeno partecipare. Buona fortuna a chi se la sente di affrontarlo.

Non è assolutamente questo il mondo che mi doveva essere consegnato, e nessuno mi può costringere a continuare a farne parte. È un incubo di problemi, privo di identità, privo di garanzie, privo di punti di riferimento, e privo ormai anche di prospettive.

Non ci sono le condizioni per impormi, e io non ho i poteri o i mezzi per crearle. Non sono rappresentato da niente di ciò che vedo e non gli attribuisco nessun senso: io non c’entro nulla con tutto questo. Non posso passare la vita a combattere solo per sopravvivere, per avere lo spazio che sarebbe dovuto, o quello che spetta di diritto, cercando di cavare il meglio dal peggio che si sia mai visto per avere il minimo possibile. Io non me ne faccio niente del minimo, volevo il massimo, ma il massimo non è a mia disposizione.

Di no come risposta non si vive, di no si muore, e non c’è mai stato posto qui per ciò che volevo, quindi in realtà, non sono mai esistito. Io non ho tradito, io mi sento tradito, da un’epoca che si permette di accantonarmi, invece di accogliermi come sarebbe suo dovere fare.

Lo stato generale delle cose per me è inaccettabile, non intendo più farmene carico e penso che sia giusto che ogni tanto qualcuno ricordi a tutti che siamo liberi, che esiste l’alternativa al soffrire: smettere. Se vivere non può essere un piacere, allora non può nemmeno diventare un obbligo, e io l’ho dimostrato. Mi rendo conto di fare del male e di darvi un enorme dolore, ma la mia rabbia ormai è tale che se non faccio questo, finirà ancora peggio, e di altro odio non c’è davvero bisogno.

Sono entrato in questo mondo da persona libera, e da persona libera ne sono uscito, perché non mi piaceva nemmeno un po’. Basta con le ipocrisie.

Non mi faccio ricattare dal fatto che è l’unico possibile, io modello unico non funziona. Siete voi che fate i conti con me, non io con voi. Io sono un anticonformista, da sempre, e ho il diritto di dire ciò che penso, di fare la mia scelta, a qualsiasi costo. Non esiste niente che non si possa separare, la morte è solo lo strumento. Il libero arbitrio obbedisce all’individuo, non ai comodi degli altri.

Io lo so che questa cosa vi sembra una follia, ma non lo è. È solo delusione. Mi è passata la voglia: non qui e non ora. Non posso imporre la mia essenza, ma la mia assenza si, e il nulla assoluto è sempre meglio di un tutto dove non puoi essere felice facendo il tuo destino.

Perdonatemi, mamma e papà, se potete, ma ora sono di nuovo a casa. Sto bene.

Dentro di me non c’era caos. Dentro di me c’era ordine. Questa generazione si vendica di un furto, il furto della felicità. Chiedo scusa a tutti i miei amici. Non odiatemi. Grazie per i bei momenti insieme, siete tutti migliori di me. Questo non è un insulto alle mie origini, ma un’accusa di alto tradimento.

P.S. Complimenti al ministro Poletti. Lui sì che ci valorizza a noi stronzi.

Ho resistito finché ho potuto.

Seguici su Facebook: qui

 
 

Belluno: Extracomunitario armato di machete e pistola al bar: «Voglio bere». Poi fugge

BELLUNO – Si è presentato al bar verso le 2 di notte armato di machete e pistola. Voleva a tutti costi da bere, ma di fronte al diniego della proprietaria ha cominciato a minacciare anche i clienti.
Il drammatico episodio, che apre una finestra inedita nell’ancora embrionale panorama criminale bellunese, si è consumato nella notte tra lunedì e martedì, in via Rialto, nel cuore della città.
Protagonista un extracomunitario, rintracciato poco dopo in via Lungardo, poco lontano dalla struttura gestita da una cooperativa che ospita diversi richiedenti asilo.
La notizia ha fatto rapidamente il giro della città, anche se gli inquirenti mantengono il massimo riserbo.
La scena sarebbe comunque stata documentata dalla telecamera del locale. Il filmato è già stato acquisito dalla polizia che sta indagando sul caso.

Seguici su Facebook: qui

Emorragia da derivati: L’intreccio Tesoro-Banche d’Affari

di Alberto Micalizzi.
 
C’è un’emorragia finanziaria in corso che sta sottraendo decine di miliardi all’anno di denaro pubblico a beneficio delle grandi banche d’affari.
L’esplosione del caso “derivati di Stato” è del Gennaio 2012, quando il Governo Monti eseguì un pagamento di 3,1 miliardi di euro a favore della Morgan Stanley che chiese l’estinzione anticipata di un derivato sottoscritto nel 2004 e più volte rinegoziato.
Sulla scorta di ciò, il 10 Febbraio 2015 Maria Cannata, oggi capo della direzione del debito pubblico del Tesoro, rilasciò alla Commissione Finanze della Camera dei Deputati un’audizione che fornisce particolari importanti sul sistema ricattatorio al quale il Tesoro è soggetto da parte di una ventina di banche d’affari tra le quali Goldman Sachs, Morgan Stanley, JP Morgan, Deutsche Bank, Nomura, UBS ed il gotha delle famigerate banche “troppo grandi per fallire”.
Da allora abbiamo assistito al tentativo ostinato da parte del Tesoro di nascondere sino ad oggi i contratti incriminati, resistendo ad interrogazioni parlamentari, indagini conoscitive ed istanze di ogni genere.
Tentativi bizzarri, peraltro, dato che almeno dal 2016 la Corte dei Conti sta indagando su cospicui danni erariali subiti dalla pubblica amministrazione in tema di derivati ed ha già ascoltato, tra gli altri, Maria Cannata, Vittorio Grilli e Domenico Siniscalco.
Il casus belli è quello del derivato con la Morgan Stanley estinto anticipatamente nel 2012 che si inserisce all’interno di un percorso iniziato almeno nel 1994, anno in cui vi è evidenza di un accordo quadro con la Morgan Stanley (detto “ISDA“) che regolamenta i principi di fondo a cui ispirare la sottoscrizione dei contratti specifici siglati di volta in volta tra le due parti.
In questo accordo quadro vi è peraltro la clausola che spiega l’estinzione anticipata al 2012 di cui parleremo, limitandoci per ora ad anticipare che tale clausola era già scattata qualche anno prima, pertanto la Morgan Stanley poteva estinguere a proprio gradimento questo ed altri contratti in qualsiasi momento.
Alcuni numeri di fondo fanno capire la dimensione del problema di cui ovviamente quello della Morgan Stanley è soltanto un piccolo tassello.
Nel periodo 2011-2015 il Tesoro ha trasferito alle banche d’affari 23,5 miliardi di euro per interessi e oneri vari.
Tale valore va sommato alla valorizzazione di mercato dei contratti esistenti (il cosiddetto “mark to market“) che indica il valore della perdita potenziale che potrebbe ancora verificarsi sui contratti in essere. Nel caso del Tesoro, nel 2015 la perdita attesa ammontava a 31,3 miliardi di euro (dati Unimpresa).
Questi dati forniscono solo uno spaccato parziale del problema. Secondo gli stessi dati di Unimpresa, utilizzati in una recente interrogazione parlamentare, a fine 2015 il totale delle perdite attese da derivati del sistema Italia verso banche d’affari era pari a 160,3 miliardi di euro e corrispondevano al 9,8% del PIL, ripartiti tra imprese (8 miliardi), banche (114,07 miliardi), assicurazioni e fondi pensione (5,7 miliardi), Tesoro (31,3 miliardi) ed enti locali (1,1 miliardi).
Per avere qualche raffronto, ricordiamoci che il salvataggio di MPS costa circa 8 miliardi, che in questi giorni è in discussione una manovra correttiva chiesta dall’UE di 3,4 miliardi.e che per la tragedia dell’ultimo terremoto Gentiloni ha stanziato 30 milioni!
Questi numeri gridano vendetta..
Dunque, tra Novembre e Dicembre 2011 Morgan Stanley chiese al Tesoro italiano di risolvere anticipatamente un pacchetto di 4 contratti derivati, rinegoziati più volte negli ultimi 7 anni. Il più importante dei 4 derivati era un contratto di copertura dal rischio tasso (cosiddetto IRS, “interest rate swap) dal quale il Tesoro avrebbe guadagnato se i tassi fossero saliti, e perso se i tassi fossero scesi. Siccome i tassi sono notoriamente scesi negli anni precedenti al 2012, tale pacchetto di derivati aveva accumulato alla fine del 2011 un valore di mercato di 3,1 miliardi di euro a vantaggio della Morgan Stanley, che corrispondeva ad una perdita di pari importo per il Tesoro italiano.
Ciò che rendeva tale pacchetto estinguibile anticipatamente è una clausola contenuta in un contratto quadro del 1994, al quale il pacchetto del 2012 faceva riferimento, che fissava a 50 milioni di euro (si, 50 milioni, non miliardi!) il limite oltre il quale Morgan Stanley aveva il diritto unilaterale di estinguere il contratto in anticipo ed incassare il profitto.
Fin qui i fatti.
Ora, cerchiamo di capire dove sono i nodi, e affrontiamo almeno tre ordini di questioni secondo un ordine crescente di gravità.
Anzitutto, mi chiedo come mai tale diritto di estinzione anticipata non fosse simmetrico, cioè fosse a beneficio della banca ma non del Tesoro.
Una soglia di 50 milioni di euro su un derivato il cui valore di riferimento è espresso in qualche decina di miliardi scatta con probabilità elevatissima, e quindi conferisce alla banca la pressoché certezza di catturare il profitto in qualsiasi momento la banca ritenga vantaggiosa l’estinzione anticipata, considerando peraltro che il contratto aveva scadenza ultra-decennale! Si tratta, cioè, di una clausola palesemente iniqua.
In secondo luogo, mi chiedo come mai nel corso degli anni 2000 il Tesoro abbia sottoscritto numerosi altri contratti derivati con la Morgan Stanley, come risulta dalla citata audizione di Maria Cannata, nonostante la clausola di estinzione anticipata fosse già in essere.
Ciò vuol dire che la banca americana ha sempre avuto sin dal primo minuto di vita di questi contratti la possibilità unilaterale di estinguerli a proprio vantaggio. 
Così facendo, contratti a termine, che conferiscono diritti simmetrici tra le parti, sono stati di fatto trasformati in contratti di opzione, che hanno natura A-simmetrica, senza però che la Morgan Stanley pagasse al Tesoro il premio che le opzioni prevedono
In altre parole, la Morgan Stanley aveva diritti che il Tesoro non aveva, ma per questi maggiori diritti non aveva pagato alcun premio, come invece avrebbe dovuto.
A tale proposito, è credibile, come ha detto Cannata ed altri dirigenti del Tesoro, che i nostri dirigenti non si fossero accorti di questa clausola fino al 2007?
E’ credibile, come hanno sostenuto, che si sia verificata una “mancata enfasi” sull’importanza di questa clausola da parte della banca americana?
Per carità, pochi hanno in simpatia le banche d’affari, su questo non ci piove. Ma vogliamo almeno ipotizzare una “collusione” tra mancata enfasi da parte della banca d’affari e grave diligenza da parte dei dirigenti del Tesoro?
Terzo punto, che definirei l’aspetto più strategico della questione: perché mai il Tesoro ha sottoscritto questi contratti?
La versione del Tesoro secondo la quale avevano deciso di scommettere sul rialzo dei tassi di mercato, e quindi desideravano coprire il rischio di aumento dei tassi, non sta in piedi per una semplice ragione: se i tassi fossero saliti, la perdita in conto capitale sarebbe ricaduta sui sottoscrittori di BTP, in questo caso sulla Morgan Stanley, questo perché come è noto quando i tassi salgono, il prezzo di un BTP scende e viceversa.
Quindi, senza la necessità di alcun derivato, nel caso di aumento dei tassi vi era una naturale copertura del rischio attuabile dal Tesoro con il semplice riacquisto delle obbligazioni emesse in precedenza a prezzi più bassi! (trattasi di una delle tecniche più banali di copertura dei rischi).
Mettendo insieme questi primi tasselli si ha la sensazione che 2.300 miliardi di debito pubblico italiano, quarto al mondo per dimensione assoluta, sia in mano a un gruppo di amministratori di condominio, un po’ burocrati, un po’ giocatori d’azzardo, che si divertono a scommettere con decine di miliardi di nostri denari, ma che non sbagliano mai quando si tratta di accomodare gli interessi delle grandi banche d’affari.
Ma appare anche chiaro che la finanza predatoria (cit. Prof. Paolo Maddalena) ha tentacoli infiniti il cui fine ultimo è quello di sottrarre risorse dall’economia reale a vantaggio della sfera finanziaria e che il debito rappresenta l’habitat naturale nel quale la finanza predatoria muta e si riproduce come una colonia batterica inserita in un ambiente umido.
Quando gli intrecci tra derivati truffa, manipolazione da parte delle agenzie di rating, manipolazione dei tassi interbancari e inciuci tra politici, dirigenti pubblici e banchieri d’affari verrà allo scoperto in tutta la sua drammaticità molti capiranno cosa intendo dire quando parlo della “matrice che ci imprigiona“.
Ah, dimenticavo.
Il pacchetto di derivati estinto anticipatamente dalla Morgan Stanley a Gennaio 2012 fu sottoscritto nel 2004 quando il Direttore Generale del Tesoro era Domenico Siniscalco.
Lo stesso Siniscalco lo ritroviamo poi nel 2012 come Direttore della Morgan Stanley. ad esercitare la clausola di estinzione anticipata contro il Tesoro!!!
Incredibile, lo so. ma c’è di peggio, e ve lo racconto nella seconda parte.
 
 Seguici su Facebook: qui

Prato,marocchino abusa compagno cella per settimane

Un detenuto marocchino di 44 anni del carcere della “Dogaia” di Prato ha ricevuto un ordine di custodia cautelare per aver reiteratamente abusato sessualmente del suo compagno di cella, un cinese di 35 anni.

Per quest’ultimo è stato chiesto lo spostamento nel carcere di Sollicciano in modalità di protezione.

L’indagine è scattata nei giorni scorsi dopo la denuncia della vittima, che era in carcere proprio perché accusato di violenza sessuale sui suoi figli.
    Secondo quanto ricostruito dal magistrato Antonio Sangermano, titolare dell’indagine, il marocchino avrebbe violentato il compagno di cella ogni giorno per un intero mese.

Le violenze avvenivano attorno all’ora della cena, quando il braccio del carcere dove insiste la cella poteva essere sorvegliato da un solo agente della polizia penitenziaria.

seguici su Facebook: qui

Dichiaro guerra all’Italia, tornerò per farla esplodere – Espulso marocchino

Inneggiava all’Isis e tentava di accattivarsi le simpatie degli altri detenuti di fede musulmana nel carcere dei ‘Casetti’ di Rimini.

E quando ha appreso che lo avrebbero espulso, avrebbe detto: “Dichiaro guerra all’Italia, tornerò per farla esplodere”.

Protagonista un marocchino di 40 anni, rimpatriato ieri pomeriggio perché ritenuto pericoloso. Mohamed Adnan aveva avuto 14 condanne penali dal 1998 ed è stato detenuto per reati comuni in quasi tutti i carceri dell’Emilia-Romagna.

Ieri intorno alle 17 lo straniero è stato accompagnato nel Paese di origine e alle 19.30 consegnato alle autorità locali. Partito con un volo di linea dall’aeroporto di Bologna, sarebbe uno dei 356 detenuti nel mirino delle autorità italiane perché a rischio radicalizzazione.

Il trasferimento è stato eseguito da quattro agenti della Polizia di Stato di Rimini e Bologna.

Seguici su Facebook: qui
   

Bollo auto, occhio a cartella Equitalia: forse è prescritta

“Nonostante il pagamento del bollo auto possa essere richiesto entro il terzo anno successivo al mancato pagamento, Equitalia continua a mandare cartelle ed avvisi di accertamento anche quando il diritto alla riscossione è ormai prescritto”.

Ad affermarlo è il legale dell’Unione nazionale consumatori, l’avvocato Valentina Greco, commentando le continue segnalazioni che in questi giorni stanno arrivando agli sportelli dell’associazione.

“Tantissimi cittadini – spiega Greco – stanno ricevendo una cartella di Equitalia con la richiesta di pagamento del bollo auto relativo all’anno di imposta 2013”.

Una richiesta che “insieme con interessi e sanzioni, determina in capo al contribuente l’esborso di una somma non dovuta in quanto prescritta”.

L’Unc consiglia così a coloro che hanno ricevuto a partire da gennaio 2017 una cartella relativa al mancato pagamento del bollo auto, di “controllare immediatamente se si riferisce al 2013” e ricorda che “tramite ricorso si può chiedere l’annullamento dell’intera richiesta economica da parte dell’Ente di riscossione”.

Inoltre, l’Unione invita “i consumatori che avessero bisogno di assistenza e informazioni a scrivere a [email protected]”.

In questa pagina puoi trovare notizie utili sulla prescrizione del bollo auto.

Seguici su Facebook:qui

Disoccupati, come richiedere l’assegno di ricollocazione

L’importo dell’assegno di ricollocazione varia dai 250 euro ai 5mila euro.

E’ destinato a chi è senza lavoro e, dopo 4 mesi di indennità di disoccupazione (NASpl), non è ancora riuscito a trovarne uno.

I soldi vengono dati all’Ente, che aiuta il disoccupato nella ricerca di un impiego, soltanto se alla fine riesce a trovarlo.

Non è automatico averlo, bisogna fare richiesta sul portale Anpal.gov.it o in un Centro per l’Impiego, scegliendo l’Ente a seconda del servizio offerto e delle proprie esigenze.

Il programma include l’assegnazione di un tutor, che seguirà il disoccupato nel percorso di assistenza alla ricollocazione, gli incontri di verifica e l’analisi della ricerca delle opportunità occupazionali.

Gli Enti erogatori riceveranno l’assegno solo nel caso riescano a ricollocare un disoccupato che aveva un contratto a tempo indeterminato (anche di apprendistato), a tempo determinato di almeno 6 mesi (da 3 o 6 mesi in Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) o chi abbia avuto un part-time pari almeno al 50%.

Nei prossimi giorni partiranno le prime lettere, indirizzate ai circa 25mila disoccupati, da coinvolgere nella sperimentazione dell’assegno di ricollocazione.

Per informazioni è possibile chiamare dalle 9 alle 18, dal lunedì al venerdì, il numero verde 800.000.039 o inviare una e-mail a [email protected].

Seguici su Facebook:qui

Napoli, nigeriano sequestra e violenta operatrice 62enne in centro accoglienza

Un 25enne nigeriano ospite di un centro di accoglienza a Giugliano in Campania (Napoli) è stato arrestato dai Carabinieri per aver sequestrato e violentato un’operatrice.

I militari sono intervenuti d’urgenza nell’hotel ‘Le Chateau’, usato come centro accoglienza nella zona di Varcaturo, a seguito di una chiamata al 112.

Secondo una prima ricostruzione, il nigeriano si è introdotto nell’ufficio della donna, un’operatrice 62enne, e dopo aver bloccato la porta ha cominciato a compiere atti sessuali su di lei.

Mentre ciò accadeva, un’altra operatrice ha bussato alla porta e il 25enne ha lasciato che la vittima aprisse, per non destare sospetti.

Ma la seconda donna ha intuito che stava accadendo qualcosa di grave dallo sguardo terrorizzato della 62enne e ha dato l’allarme chiamando il 112.

Giunti sul posto i Carabinieri hanno liberato la vittima e bloccato il 25enne nigeriano, che dopo le formalità di rito è stato portato nel carcere di Poggioreale.

Seguici su Facebook:qui

Morto John Wetton, mitico bassista di King Crimson,Asia e tanti altri gruppi storici

Wetton e Bill Bruford ai tempi dei King Crimson

Si apre l’anno 2017 con un’altra scomparsa eccellente.

Ci ha lasciato oggi, a 67 anni, il cantante e bassista britannico John Wetton.

Quasi 50 anni di carriera, passati al fianco di mostri sacri del rock, come King Crimson, Uriah Deep, UK, Family e Roxy Music.

John Wetton e Carl Palmer in un concerto degli Asia

 

Ma la sua storia è legata soprattutto agli Asia: super gruppo con cui è stato impegnato dall’82 a 2014, data dell’ultimo album della band, attualmente composta anche da Geoff Downes (ex Yes e Buggles), Sam Coulson e Carl Palmer.

Wetton e Steve Hackett

Numerose le collaborazioni tra cui annoveriamo anche quella col chitarrista ex GenesisSteve Hackett.

Come annunciato nella sua pagina personale  il giorno 11 gennaio ,aveva dovuto interrompere ,su consiglio dei medici,il progetto di un nuovo tour con gli Asia ,ricomposti recentemente, e che prevedeva diverse date in USA.

Seguici su Facebook:qui

 

Powered by WordPress | Designed by Wordpress Themes | Thanks to R4i and R4