“Non rispetta l’islam”: marocchino picchia la figlia

FILE - In this Aug. 10, 2012 file photo, worshipers attend midday prayers at the Islamic Center of Murfreesboro in Murfreesboro, Tenn. The struggle since 2010 between the Islamic Center of Murfreesboro and a group of residents who have fought a losing battle to keep it from being built paints a distorted picture of Muslim life in Tennessee, where several other mosques have opened in recent years with little or no controversy. The opening of the center is one of the top stories in Tennessee for 2012. (AP Photo/Mark Humphrey, File)

Moglie e figlia non seguivano con sufficiente rigore i severi dettami dell‘islam.

Sarebbe questo il motivo all’origine delle violenze che un marocchino di Rodigo, nel Mantovano, ha inflitto alla moglie e alla figlia con cui viveva in un appartamento in località Tezzone.

Sono dovuti intervenire i carabinieri, racconta la stampa locale, per placare la furia del nordafricano, definito “ossessionato dalla religione” e pronto ad imbracciare una “jihad personale“. Domenica sera l’uomo si sarebbe accanito con violenza sulla figlia ventunenne, con cui era scoppiata una furibonda discussione sul mancato rispetto dei precetti dell’islam. Per fortuna era assente almeno la madre, che era fuggita di casa qualche giorno prima proprio per l’atmosfera di insopportabile tensione che da qualche tempo si respirava fra le mura domestiche.

Allertati dai rumori di lotta dall’appartamento a fianco sono intervenuti i vicini, nel vano tentativo di placare la lite. Un’intenzione purtroppo frustrata, poiché l’aggressore si è scagliato anche contro il vicino e il figlio quattordicenne accorso per dare manforte.

Non pago, lo straniero avrebbe pure aggredito a calci e pugni il proprio figlio diciannovenne, assente al momento del pestaggio della sorella maggiore e nel frattempo rientrato in casa. Ora i due ragazzi e i vicini di casa sono tutti in ospedale: i vicini e la ragazza con lesioni lievi, mentre il figlio minore del marocchino ha riportato lesioni guaribili in dieci giorni. Sul caso indagano i carabinieri della compagnia di Gazoldo.

Fonte: Il Giornale

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