Tutto quello che ci spaventa della elezione di Trump non è Trump

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Luigi Marco Bassani (Hinsdale, 30 maggio 1963) è uno storico delle dottrine politiche italiano che si è occupato principalmente della tradizione americana.

A chiunque abbia seguito anche distrattamente le ultime elezioni USA 2016 , sarà sicuramente saltata agli occhi la disperazione ,le contestazioni, le critiche e sopratutto il contorno mediatico contornato da incredulità ,da parte dei giornalisti e politici , in particolar modo quelli italiani.

Non ultimo ad “esternazioni” discutibili, il nostro Napolitano per cui la “Vittoria Trump è un evento sconvolgente per il suffragio universale” ma si era espresso in termini simili affermando , sulla “brexit” ,che è “Sbagliato far votare il popolo su questi temi” .

Alle analisi del tipo : “si tratta del voto di gente anziana” si è aggiunta ieri Repubblica , con un articolo da brivido in cui si faceva vedere una mappa delle votazioni americane e, nello stesso momento, la differenza del risultato, se i votanti fossero stati solo i nati dopo il 1982. In quel caso Hillary avrebbe stravinto.

In poche parole, si sente che in giro sta prendendo piede questo terrificante e pericoloso concetto che “l’ignorante” o il “troppo anziano” sia colui che impedisce alle elezioni di andare verso il verso voluto da una certa parte politica.

Personalmente siamo molto lontani dalle tesi complottistiche e anche dal credere che in America ci sia una regia, che pur molto simile a certi comportamenti “democratici” europei e italiani ,stia convogliando l’elettorato universale verso una strada progettata e unica, ma a insinuare dei sospetti ci ha pensato qualche giorno fa il Professor Luigi Marco Bassani specializzato in politica americana che ,intervenuto al programma radioraiuno Zapping  puntata del 10/11/2016  perchè aveva in qualche modo “previsto” la vittoria di Trump, ha affermato : “ci sarebbe da discutere sulla scientificità dei sondaggi americani, alcuni partivano da presupposti sbagliati, ma molti nascevano esclusivamente per convincere la gente che ormai Hillary aveva già vinto e che non era necessario nemmeno andare a votare.”

“Il dato dei primi 100 giornali americani , nessuno dei quali aveva fatto un endorsement a favore di Trump, è un dato che non ha precedenti nella storia degli stati uniti e nella storia di tutti i 44 presidenti .

“Ho letto una splendida sintesi in cui si diceva : il popolo ha capito cosa diceva ma non lo ha preso letteralmente, l’elite invece lo ha preso letteralmente, sono andati avanti un anno e mezzo a descriverlo come una specie di Hitler , Franco e Mussolini  razzista, ma se lei analizza quello che ha veramente detto, senza le esagerazioni della stampa, si rende conto che non c’è un bel niente di razzista in quello che ha detto”.

“anche in Europa e specialmente in Italia i giornalisti (di parte ndr) lo hanno descritto in maniera esclusivamente propagandistica , riprendendo quasi letteralmente la propaganda della CNN che ormai è politicamente finita, e viene chiamata la Clinton National Network e hanno sottovalutato il fenomeno Trump perchè non si sono mai mossi dai loro circoletti nei quali parlavano con gli stessi giornalisti americani che andavano incontro alla più grande debàcle di tutti i tempi”.

“in questo momento è chiaro che la Clinton sta pagando il fallimento assoluto di Obama e di quella che ormai è considerata e presto sarà considerata da tutti la peggiore presidenza nella storia degli Stati Uniti , però non c’è dubbio che avrebbe potuto vincere a mani basse perchè di fronte aveva quello che veniva rappresentato come “l’impresentabile” , oltretutto gli era stata costruita in maniera formidabile, gli erano stati presentati tutti quegli scandali, la CNN preparava tutte le domande, era prontissima ,la strada era in discesa, non aveva contro neanche quel 10% dei media che abitualmente stanno dalla parte dei repubblicani.”

“Trump ha sbaragliato il politicamente corretto che imperversava e che imperversa, entrando in quell’elettorato bianco che non era allineato alla elite del nord est e alle elite della California, quella che produce Holliwood , e che adesso vuole secedere dagli Stati Uniti.”

“La California ormai costa tantissimo, un tempo produceva moltissimo , adesso è una palla al piede , e se facessero votare il resto degli americani voterebbero immediatamente per la secessione della California”.

“In definitiva, se va a guardare la mappa su dove ha vinto la Clinton , noterà che le macchie blu coincidono sulle grandi città e la vera concentrazione è dove c’è la concentrazione dei lavori pubblici,e non dove ci sono i pagatori di tasse “.

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