La notizia risale a qualche giorno fa
Piacenza, deruba i colleghi di lavoro: ucciso e gettato nel fiume in un sacco
E’ stato ucciso perché derubava i suoi quattro colleghi di lavoro trattenendo a loro insaputa gli stipendi, arrivando così a racimolare nell’ultimo anno circa 100mila euro sulle loro spalle.
Quando i quattro se ne sono accorti, gli hanno chiesto spiegazioni. La situazione è degenerata e alla fine è stato ucciso. Probabilmente di botte.
Parola fine al caso del cadavere trovato dentro un sacco con le mani e i piedi legati sul greto del Trebbia sotto il ponte di Tuna.
In 72 ore i carabinieri del Nucleo investigativo e quelli di Rivergaro hanno lavorato senza sosta per chiudere il caso: innanzitutto dando un nome alla vittima ,come conferma il colonnello Corrado Scattarretico, comandante provinciale dell’Arma ,che si chiama Jagtar Singh, indiano di 34 anni.
I titolari dell’azienda avevano denunciato la sua scomparsa ai carabinieri la mattina del giorno in cui è stato poi ritrovato il cadavere.
E poi assicurando alla giustizia i quattro presunti e probabili autori del delitto, tutti connazionali dell’uomo ucciso: nella notte, interrogati e pressati dai carabinieri, hanno confessato.
Prima è crollato uno, poi anche gli altri avrebbero ammesso di aver ucciso il 34enne e di averne fatto sparire il corpo nel modo che tutti abbiamo visto.
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