Khalil Rafati da tossicodipendente a imprenditore di successo: “Quel succo mi ha salvato la vita”

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Vincere i propri demoni, superare anni di abusi e riprendere il controllo della propria vita.

Non sempre le storie di droga hanno un lieto fine, ma quella di Khalil Rafati ce ‘ha, ed ha l’aspetto di un “succo”.

Khalil ha 46 anni, vive a Malibu ed è il co-proprietario di uno dei bar piu healthy e glamour di tutta la città.

La sua, a vederla ora, sembra una vita perfetta: sole, successo, buona salute.

Ciò che rende la sua storia unica, è un dettaglio: Khalil dovrebbe esser morto.

Per ben due volte, Khalil ha sfiorato la morte: nel 2001 ad una festa a Malibu andando in overdose di eroina e nel 2002 quando gli venne sparato attraverso la porta del bagno di un bar in cui si era chiuso per drogarsi.

Nel suo libro “I forgot to die“, mi sono dimenticato di morire, l’uomo racconta la sua vita, dall’infanzia a Toledo segnata da abusi sessuali, problemi con la legge, fino all’età adulta dove l’insoddisfazione per il lavoro e le condizioni di vita hanno trovato sfogo nell’uso di droghe.

Prima marijuana, poi cocaina, infine eroina, la droga di cui è quasi morto.

Il New York Times, che ha raccontato la sua storia, scrive che “dopo innumerevoli tentativi di rimanere sobrio, Rafati si è disintossicato definitivamente nel giugno 2008.

‘Ho toccato il fondo del fondo – dice – non potevo neanche più scavare. tutte le mie pale erano rotte. Ero finito'”.

Khalil prese la sua disintossicazione con una serietà e dedizione simile solo a quella che aveva per i narcotici.

Dopo essere stato introdotto da un suo amico ad un’alimentazione più sana, nel 2007 ha deciso di cominciare a creare dei succhi lui stesso, durante la sua disintossicazione al Riviera Recovery.

Proprio lì, inventò lo smoothie che avrebbe dato il via alla sua rinascita: il “Wolverine”. Un mix di datteri e banana con maca, polline d’api e pappa reale.

“E ‘stato concepito per ringiovanire e rafforzare i pazienti – dice al giornalista del New York Times – e dare loro una forza necessaria per disintossicarsi.

Essere letargici durante i primi stadi della sobrietà è un’esperienza piuttosto brutale, soprattutto se si sta venendo fuori da lungo periodo di assunzione di farmaci ‘hard-core’ “.

In primis c’era il Wolverine, poi piano piano Khalil ha aumentato il numero e la varietà di succhi che offriva a chi, come lui, cercava di disintossicarsi.

La voce si sparse, e sempre più persone volevano assaggiare i succhi prodigiosi di Rafati.
Seppur sentendosi a volte imbarazzato dall’affluenza di persone estranee al programma di recupero, Khalil sentiva di star facendo qualcosa di buono: i pazienti del centro di recupero sembravano migliorare per davvero, anche grazie al suo lavoro.

In quel momento, ha capito che era il momento di espandere la sua produzione, e portarla al livello successivo.

Con l’aiuto del suo legale, di un amico giocatore d’azzardo e della fidanzata di allora, ha dato via al suo sogno: aprire un bar, il Sun Life.

Ottenuto un prestito, ha aperto il suo primo negozio, che è ora uno dei bar più in voga di Malibu. Tra i clienti abituali ci sono infatti Elizabeth Taylor, il cantante dei Red Hot Chili Peppers Anthony Kiedis e Jeff Bridges.

Khalil non ha permesso al suo spirito imprenditoriale di offuscare i motivi che l’hanno portato ad avviare la sua azienda, e lo dimostra assumendo ex-tossici.

Lo slogan del negozio è ‘love, heal and inspire’, ama guarisci e sii fonte di ispirazione.

Il SunLife Organics è ora un vero e proprio brand, che vende magliette, borse, accessori, insieme a 32 diversi tipi di succhi, drink proteici, rullati, caffe, frozen yogurt e colazioni pre confezionate.

Il background culturale di Khalil, con radici cristiane, musulmane ed ebraiche, conferisce al luogo una spiritualità unica, di conforto per chi cerca di tornare sulla via della buona salute e per chi semplicemente vuole bere qualcosa di fresco e nutriente alla fine della sua passeggiata.

Chiunque che abbia bisogno di guarire.

Fonte: qui

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